B. D. nr. 0240

(28.12.1937)

 

L’uomo riconosce solo ciò indica come ‘natura’, e pensa di poter guidare Da sé il proprio destino

 

(da uno spirito-guida):

Figlia mia, accogli ciò che il Signore ti ha riservato nell’Amore.

Tutta la vita è costituita da una serie di processi incastrati secondo la Legge nella Sapienza divina, che voi descrivete con la semplice parola ‘natura’. Ogni gradino di sviluppo è, per così dire, un processo nel cui svolgersi secondo la Legge si può riconoscere il Creatore, e tutta la regolarità è soggetta a una Volontà, dove proprio la vita nella natura testimonia l’influsso divino. Tutto ciò che è stato creato intorno a voi è un miracolo, sono avvenimenti che vi indicano costantemente l’alto, che voi lasciate passare oltre senza toccarvi, perché a voi uomini terreni manca la comprensione per tali miracoli a causa della regolarità che si ripete sempre.

Unicamente la Volontà divina vivifica tutto e fa in modo che questi miracoli accadano costantemente nel mondo, e l’uomo che dovrebbe rabbrividire ogni giorno davanti a questi miracoli e alzare lo sguardo con riverenza al Creatore, cerca una spiegazione per tutto ciò che si adatta meglio alla sua vita, ai suoi pensieri, e sceglie al posto della parola ‘Dio’ la parola ‘natura’, pur avendo lo stesso significato, solo che con questa parola riconosce ciò che si ripete eternamente nell’universo, ma non l’intervento di una Potenza superiore nel destino di ogni essere e che può essere creato un collegamento fra ognuno, anche con l’essere più piccolo con questa Potenza superiore, mediante la propria volontà.

Gli uomini non riconoscono tutto questo, anche se devono seguire e riconoscere continuamente l’agire nella natura. Così si spiega anche il genere differente di fede. L’intervento diretto, l’amorevole aiuto di Dio come conseguenza dell’intima preghiera, l’esortazione ai figli terreni miscredenti, tutto questo non lo vogliono vedere. Per loro è credibile solamente ciò che vedono giornalmente, e questo non lo possono negare, perché negli avvenimenti giornalieri e nel ripetersi secondo la Legge di tutti gli eventi della natura, non riescono a riconoscere che in tutto, alla base c’è una Volontà superiore, che tutto è predisposto unicamente per un determinato scopo, e che questo stesso scopo è semplicemente solo il perfezionamento di ogni singolo essere.

Perciò l’uomo riconosce sempre e solo ciò che vede e che può toccare; invece là dove la fede dovrebbe aiutarlo a superare la sua ignoranza, là, la rifiuta. Invece nella natura si può osservare a intervalli regolari un processo di crescita e decadimento, proprio lo stesso che l’uomo si aspetta. E dunque, non è forse più ovvio pensare che l’Essere divino, al Quale sono sottoposti tutti gli avvenimenti nella natura, si prende cura anche dell’uomo, e che il suo divenire, il suo sviluppo, è pure soggetto alla Sua Volontà?

E se ora l’uomo viene guidato da una Volontà divina, perché allora persiste nell’opinione che un collegamento con questa Divinità gli sia impossibile? Solo là, dove egli cerca consapevolmente questo collegamento, è pensabile un’aspirazione alla perfezione. Il vero scopo dell’esistenza terrena è di lavorare in modo consapevole su di sé per giungere in alto, e proprio questa consapevolezza manca ai figli terreni. Perciò essi rifiutano con facilità anche ciò che viene loro offerto dal Cielo ­˗ la Parola di Dio ˗ ecco perché per loro è così difficile riconoscere qualcosa che devia dalla quotidianità, ma che sarebbe così facile da credere se volessero solo considerare che nessun essere è capace di costruirsi una vita dall’inizio alla fine secondo la propria volontà, e sarà sempre e incessantemente sottoposto a colpi del destino, percepirà sempre l’intervento di una Potenza superiore, anche se continuerà a rinngarLa.

Può una persona avere il potere di preservarsi da tali colpi del destino? Se solo rifletteste su questo, vacillereste nella vostra convinzione che unicamente voi sareste alla guida del vostro destino, allora riconoscereste l’eterna Divinità che tiene nelle mani la vostra vita e il vostro destino, e credereste, e solo allora vi diventerebbe certezza che sottostate a una Volontà divina. Allora vi sentireste come figli di questa Divinità, vi rifugereste nella preghiera che collega il figlio con il Padre e sperimentereste anche su voi stessi le benedizioni della preghiera, …e solo allora lavorereste consapevolmente al vostro perfezionamento!Amen!

 

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