B. D. nr. 1431

(22. 05. 1940)

 

Servire spontaneamente il prossimo, oppure lottare e soffrire per imparare di obbedire a Dio

 

(da uno spirito-guida):

Siate servitori obbedienti del Signore e non provocate la Giustizia divina, poiché, se rattristate il Signore ribellandovi contro la Sua Volontà, Egli deve costringervi a servire in altro modo: deve darvi ciò che corrisponde alla non osservanza della Sua Volontà; deve lasciarvi combattere dove originariamente dovevate solo servire! La lotta è qualcosa di brutale, è uno sfinimento, mentre il servire è lo stato della più profonda rassegnazione. Perciò, se vi educate al servire, dovete combattere, il che vi causerà molto dolore, che potrete evitare attraverso la vostra volontà di servire.

E l’umanità non si serve più reciprocamente, ma si combatte l’un l’altro. Essi rifiutano l’obbedienza al Signore divino e perciò la lotta è diventata la loro sorte. E se gli uomini non cercano di rimediare a questo stato attraverso il servire, la lotta durerà ‘tempi’, poiché Dio è giusto e questa Giustizia deve esservi di ulteriore conforto e la rassicurazione che ogni stato di sofferenza finirà quando l’essere sulla Terra – e anche nell’aldilà – è disposto a servire! Allora anche la lotta e la sofferenza dovranno finire. E pertanto, tutti gli uomini devono aiutare a portare la sofferenza del prossimo, e quindi servire, e solo allora sarà eliminata ogni lotta, perché Dio non lascia sprofondare nella lotta le Sue creature i cui cuori sono capaci di amare e volenterosi di aiutare.

Servire, significa quindi, …obbedire alla Volontà divina! ‘Servire’ significa anche, riconoscere un Signore al di sopra di sé, e l’uomo deve farlo pienamente se vuole soddisfare sempre la Volontà divina; ma allora sarà anche liberato dalla lotta! Tutto il difficile lo toccherà solamente nella misura in cui è necessario per l’ulteriore sviluppo dell’anima. Un figlio terreno la cui volontà è di servire il divino Signore, quindi essere obbediente in tutto ciò che il Signore esige da lui, sarà ponderato secondo la Giustizia divina.

L’Amore di Dio è infinito, e Lui vuole che le Sue creature diventino ricettive per questo Amore. Quindi, devono dapprima obbedire a Colui che vuol rivolgere loro questo Amore, ma se offrono resistenza all’Essere più amorevole e in tal modo dichiarano la loro disobbedienza, la sofferenza e la lotta devono dapprima formare il cuore umano, affinché esso aneli l’Amore di Dio e quindi impari a voler obbedire, …cioè adempiere in ogni momento la Volontà divina! – Amen!

 

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