B. D. nr. 1780
(19. 01. 1941)
Davanti alla forza della natura e alla grave sofferenza, occorre rivolgersi solo a Dio
Chi perde la vita senza chiedere l’aiuto a Dio, può perdere anche la vita spirituale
(da uno spirito-guida):
In un generale stato di perplessità si mostrerà quanto più calmi restino quegli uomini nel cui cuore è radicata una profonda fede e la fiducia in Dio. Dove ogni aiuto sembra impossibile, là costoro sperano comunque nell’aiuto del Signore! E Dio non lascerà mai che questa speranza vada disillusa. Egli manda loro il Suo aiuto, anche se non è riconoscibile sotto l’aspetto terreno. Egli giammai lascia nell’afflizione della loro anima tali uomini richiedenti e fiduciosi. Persino quando vedono avvicinarsi la fine Egli dà loro improvvisamente la conoscenza interiore che il corso della loro vita terrena è terminato e che ora scambieranno la vita terrena con una vita molto più bella, in modo da lasciare volentieri e con gioia la vita terrena e non chiedere più di conservarla.
In tale frangente riconoscono di aver adempiuto a una missione, che il loro decesso terreno deve nuovamente aiutare altre anime a salire in alto, e la loro conoscenza di Dio permetterà loro di portare il sacrificio a cuor leggero, che però sembrerà un sacrificio solo per i loro simili. La fede e la fiducia rendono facile anche l’ora più difficile. Affidarsi sempre credenti a Dio, lasciar governare il Padre celeste secondo la Sua discrezione ed attendere senza paura tutto ciò che arriva, darà la forza più grande! E l’umanità avrà ben bisogno di questa forza nel tempo veniente, dove la vita sarà quasi insopportabile per quegli uomini ai quali manca la fede e quindi anche la forza.
Verrà riconosciuto che si tratta di un’opera soprannaturale, perché il potere terreno non può cambiare nulla alla sventura che colpirà gli uomini. Tuttavia, rivolgersi ad un Essere ultraterreno nella preghiera e nella devozione a Lui, a questo, l’umanità resiste, ed è comunque l’unica possibilità per migliorare la difficile situazione. E addirittura, anche i pesi terreni esorteranno alla preghiera; e ben per colui che non si chiude a questo ammonimento e trova la via verso Dio, rifugiandosi in Lui.
L’umanità è veramente troppo arrogante, e persino nella grave sofferenza non vuol piegarsi. Non ha nessuna fede in un Essere sempre pronto ad aiutare e perciò nemmeno Lo invoca. E così l’uomo considera se stesso come una creatura che non ha nessuno più potente su di sé, e su questo falso pensiero di base si costruisce ora anche un orientamento del pensiero fondamentalmente falso. Un calcolo che inizialmente comincia con un errore, non può mai risultare giusto! Tuttavia, Dio vuol comunque guidare ancora bene questo modo di pensare sbagliato; vuol portare se stesso alla consapevolezza degli uomini; vuole solo che credano in Lui, che Lo riconoscano come lo Spirito più potente del Cielo e della Terra!
E perciò Egli dimostrerà loro la Sua Potenza, Egli guiderà l’attenzione del mondo ad un avvenimento straordinario che, ancora una volta, è spiegabile solo con l’Onnipotenza di Dio. Egli mette in agitazione le forze della natura, il Legislatore dell’eternità rovescia certe leggi della natura, ma vuole Essere riconosciuto e compreso come un’Entità, cioè essere implorato dagli uomini nella preghiera, perché quest’invocazione a Dio testimonia la fede. La preghiera non viene utilizzata troppo spesso perché gli uomini vogliono certamente lasciar valere le forze della natura, e non credono mai e poi mai che un Essere supremamente perfetto possa metterSi in contatto con le creature della Terra, e quindi non usano nemmeno la preghiera nonostante le costanti indicazioni interiori.
E ora si trovano in doppio pericolo: sia di dover perdere la vita terrena, sia quella spirituale, poiché, a chi manca la fede nella potenza e nella forza della preghiera, a costui non può essere concesso né l’aiuto spirituale né quello fisico, e la sua anima si trova in una situazione pietosa se ora perde la vita terrena ed entra nell’aldilà senza alcuna fede.
Infatti, con un tale rifiuto verso gli insegnamenti, altrettanto si predisporrà l’anima nell’aldilà, poiché la conoscenza dell’eterna Divinità non le può essere portata vicino diversamente che come sulla Terra: nell’aldilà dovrà portare indicibile sofferenza, e questa le verrà tolta solamente se accetta l’insegnamento divino che sulla Terra ha rifiutato! Sarà un cammino infinitamente lungo che dovrà percorrere nell’aldilà, finché non raggiungerà ciò che avrebbe potuto raggiungere facilmente sulla Terra, finché non desidererà Dio e, tramite questo desiderio, esprimerà la sua volontà di sottomettersi alla divina Volontà, …finché non le sarà permesso di avvicinarsi nella più profonda umiltà verso Colui cui era stato arrogante! – Amen!
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