B. D. nr. 2390

(30. 06. 1942)

 

L’assenso ad una cattiva azione è peccato e va espiata, o sulla Terra o nell’aldilà

 

(da uno spirito-guida):

Ogni giusta rivincita, per lo più attirerà in seguito ogni ingiustizia già sulla Terra, affinché l’uomo impari già a riconoscere da ciò, l’ingiustizia, poiché, non appena egli stesso deve soffrire ciò che ha causato agli altri, si renderà conto della sua colpa e lui stesso può ritenersi degno di ribrezzo. E perciò questa punizione è allo stesso tempo, espiazione e mezzo di educazione, e può avere per conseguenza una doppia benedizione. Infatti, secondo la Giustizia divina, ogni torto deve essere espiato, e perciò deve essere espiato nell’aldilà, se non è stato riconosciuto sulla Terra e se, nel pentimento, …non avrà trovato il perdono di Dio!

La lotta per la supremazia, per il potere, per l’onore e la fama, induce oggi l’umanità a ricorrere a dei mezzi che non possono mai essere chiamati buoni, e quindi accumula colpa su colpa che ora, anche nella vita terrena, deve espiare giustamente se, come conseguenza, non deve essere sopportata un’indicibile sofferenza nell’aldilà. E questo è allo stesso tempo il motivo per la tribolazione che ora passa sulla Terra (1942!). Mediante ogni approvazione di una cattiva azione, …l’uomo si rende complice di questa! Quindi, non riconoscendo ancora la sua colpa, deve perciò subire la stessa sofferenza, affinché ne giunga alla conoscenza. Infatti, non soltanto l’atto stesso in sé è peccato, ma anche il consenso per una tale azione, perché questo tradisce dell’uomo il suo impulso ad agire malamente.

Ed è in ciò che si trova anche la spiegazione del perché così tanti uomini sono colpiti da avversità e afflizione, …benché non siano stati gli esecutori di atti spregevoli. Tuttavia, finché non vedono in tali atti l’ingiustizia, il loro sentimento non è buono, e di conseguenza devono essere educati e quindi devono sentire sul proprio corpo le conseguenze o gli effetti delle cattive azioni. Qui la volontà vale come azione compiuta e comporta la vendetta, la quale, allo stesso tempo, è il mezzo d’educazione per portare davanti agli occhi degli uomini il male del loro agire e, di conseguenza, cambiare il loro modo di pensare. Infatti, ogni cattiva azione partorisce sempre delle cattive azioni, e queste hanno per conseguenza una sofferenza sempre più profonda come giusta punizione. – Amen!

 

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