B. D. nr. 2425
(29. 07. 1942)
Se lo spirituale permane nella sua opposizione a Dio sarà relegato, e solo poi, reincarnato di nuovo
(da uno spirito-guida):
Lo stato dell’essenziale (relegato) nella forma resta doloroso molto a lungo, fintanto che si oppone ancora a Dio! Ciò è da intendere nel senso che nessuna costrizione opprimerebbe l’essenziale, se non si ribellasse a Dio, cioè, è l’essenziale stesso a crearsi questo stato tormentoso, anche se potrebbe liberarsene in ogni momento non appena rinunciasse alla sua opposizione a Dio. Ne consegue che lo sviluppo verso l’alto dell’essenziale, quindi il suo ritorno a Dio, non richiederà sempre la stessa durata di tempo, ma potrà svolgersi velocemente o lentamente, secondo la sua stessa volontà, il che spiega le generazioni sempre nuove di uomini che vivono sulla Terra proprio allo scopo della maturazione spirituale, e che percorrono il loro cammino terreno in tempi diversi.
La Creazione è stata sempre e da sempre l’involucro dello spirituale, e sempre e da sempre questo spirituale è stato più o meno ribelle a Dio, quindi, quello spirituale già più simile a Dio ha percorso la sua via della vita terrena in un tempo più breve, e di conseguenza è potuto passare più velocemente attraverso l’ultimo stadio come essere umano. Tuttavia, questo spirituale che nell’incarnazione come uomo è rimasto rivolto a Dio, spesso si è sviluppato di nuovo all’indietro, per cui ci sono sempre stati, e ciò in tutti i tempi, degli uomini che hanno vissuto la vita terrena nella più grande distanza da Dio, e hanno dovuto abbandonarla completamente immaturi. Nondimeno, a questo spirituale è bastato poi un breve tempo nell’aldilà per giungere alla conoscenza, e poter aspirare alla luce con rafforzato zelo.
Invece all’essenziale che in seguito avrebbe potuto incarnarsi come uomo, ma che per lungo tempo è rimasto nell’opposizione a Dio, solo dopo un tempo più prolungato, sarà concessa un’incarnazione come uomo. Ed è proprio questo essenziale, che molto spesso ha fallito la sua ultima prova della vita terrena, dove avrebbe dovuto rinunciare definitivamente, nella libera volontà, alla sua opposizione a Dio. Perciò il disamore prende sempre più il sopravvento, ma questo non esclude che anche nelle ultime generazioni nelle quali lo spirituale spinge verso l’ultima liberazione, alcuni uomini si rivolgano a Dio con particolare intimità.
E questo spirituale avrà quasi sempre difficoltà, in quanto deve affermarsi contro quello spirituale che si oppone a Dio, e ce la mette tutta per impedirne lo sviluppo. Di conseguenza, questo spirituale deve lottare e vivere sulla Terra come uomo in modo più difficoltoso di quanto non sia stato destinato allo spirituale in epoche precedenti, ma è sempre la sua volontà a determinare di quale genere e quale durata saranno queste lotte. La volontà deve diventare forte affinché lo spirituale cerchi di liberarsi dalla sua relegazione e, per così dire, non debba ripetere nella vita terrena ciò che gli è mancato nella volontà negli stadi precedenti. Come essere umano deve tendere a Dio, al Quale ha prima resistito, e condurre consapevolmente questa lotta, proprio come una volta, altrettanto consapevolmente, si è opposto a Dio.
L’incarnazione come uomo gli porrà quindi delle pretese maggiori, quanto più tardi questa avrà luogo, cioè, ogni periodo di sviluppo è determinato dalla sua durata, ed è limitata, quindi viene terminata dalla Volontà di Dio quando il tempo stabilito è trascorso. E questo periodo di tempo è misurato in modo tale, che anche lo spirituale ribelle a Dio possa vivere il tempo terreno come uomo, solo che gli verranno poste maggiori pretese, se lo spirituale vuole ancora maturare in quest’ultimo periodo, quindi, rinunciare del tutto alla sua resistenza a Dio. Invece lo spirituale che in questo periodo terreno non rinuncia alla sua opposizione a Dio, vi rimarrà ancora per tempi infiniti e necessiterà ancora una volta del soggiorno nella forma solida, perché non si è sviluppato verso l’alto ma, piuttosto, ha subito una regressione nello sviluppo, e ciò richiederà una ripetuta relegazione nella forma solida. – Amen!
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