B. D. nr. 2799

(5 luglio 1943)

 

Il mistero dell’io e l’attività nell’aldilà, non possono essere risolti finché si vive nella materia

 

(da uno spirito-guida):

Per voi è un mistero farvi un’idea di ciò che sarà la vita nell’eternità. Non potete immaginarvi nulla, finché siete ancora legati alla forma terrena, e tuttavia, sapete che questa forma esteriore diventerà caduca al momento della morte. La vostra conoscenza e la vostra capacità d’immaginazione si muovono in questo regno terreno, quindi potete immaginare solo qualcosa che ha assunto una forma visibile o tangibile, di conseguenza, qualunque forma non può essere trasposta nel regno dell’aldilà, quando, avendo fede in un regno spirituale, non è più necessario che questo mostri delle creazioni terrene. E quindi siete davanti a problemi irrisolvibili che rimarranno tali, finché restate di spirito non risvegliato e non siete in grado di contemplare spiritualmente.

Vi è­ necessario un alto grado di maturità, per procurarvi la contemplazione spirituale, e solo pochi uomini raggiungeranno questo grado ancora sulla Terra e potranno riferire al prossimo le impressioni che hanno conquistato attraverso la contemplazione spirituale. E tuttavia,  non si possono seguire queste descrizioni finché non sia stato raggiunto lo stesso alto grado di maturità, ed essendo molto difficile che gli uomini sulla Terra possano sviluppare un’immagine sul regno spirituale, non si può quindi dare loro una spiegazione che possa svelare dei misteri sul regno dell’aldilà. Esso rimarrà per molti, un problema irrisolto, anche se potranno sempre supporlo secondo le loro capacità umane, pur non avendo nessuna certezza che possa essere così come lo immaginano.

Nel regno spirituale gli esseri, se non sono del tutto imperfetti, vivono nella pienissima libertà, cioè non sono né aggravati da alcuna forma esteriore, né sono spinti in nessun modo a un’attività; tutto ciò che fanno sorge dalla loro libera volontà e dall’impulso all’amorevole attività. Inoltre, la loro attività è del tutto indipendente dalla materia terrena, dalla forma esteriore, perché nessun essere nell’aldilà è circondato dalla materia. Di conseguenza, l’essere stesso è libero da qualsiasi involucro, ed è comunque un essere singolo che può volere e determinare liberamente, non appena ha raggiunto la maturità spirituale.

È l’io la vera essenza, che non ha bisogno di nessuna forma esteriore, e che comunque, non può essere negato; e questo io percepisce (sulla Terra) l’assenza di un involucro come un beneficio che non vorrebbe più perdere. L’io non va perduto con la morte del corpo, perdura oltre ogni cambiamento di spazio e tempo, e rimane sempre ed eternamente lo stesso, riconoscibile anche da altre anime, benché non possieda più la sua forma esteriore (terrena). E poiché tutto lo spirituale perfetto contempla il mondo spirituale e a volte può vedere anche più di quanto poteva nel suo involucro terreno, ora può essere attivo senza alcun limite, perché né il tempo né lo spazio possono mettergli barriere. Perciò è libero, non ha bisogno di nessuna forma esteriore e non è in nessun modo impedito.

Dunque, dare all’uomo una spiegazione esauriente sull’essere stesso nell’aldilà, non è pensabile, perché gli mancano tutti i concetti, e nulla sulla Terra può essere paragonato ad esso, dato che nell’aldilà tutte le leggi terrene sono caduche. Nonostante ciò, l’uomo cerca di spiegare tutto con le leggi terrene, e pur se le esclude, gli mancherà qualunque metro di misura, quindi la sua capacità d’immaginazione sarà sempre insufficiente. Pertanto, il mistero rimarrà, a meno che il suo stato spirituale non diventi così chiaro da consentirgli di contemplare spiritualmente, e allora Dio gli risolverà qualunque richiesta. – Amen!

 

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