B. D. nr. 2867

(2. 09. 1943)

 

Mancanze fisiche e animiche attirano sofferenza da lenire con il desiderio di intercessione

 

(da uno spirito-guida)

Datevi all’attività dello spirito, il quale vi introduce in tutta la verità, e quando un dubbio opprime il vostro cuore, quando una domanda sorge in voi, là chiedete consiglio allo spirito in voi, cioè chiedete a Dio l’illuminazione attraverso la forza del Suo Spirito, …e riceverete il chiarimento e sarete istruiti secondo la verità! Le privazioni sulla Terra sono indescrivibilmente grandi (1943!), non c’è quasi nessun uomo che ne rimane indenne; ma le privazioni terrene sono solo minime in rapporto alle privazioni spirituali, il cui effetto non è evidente all’uomo, e che quindi le considera poco o per nulla.

Le privazioni materiali sono limitate perché la vita terrena per ogni essere umano è soltanto di una brevissima durata, non appena lo confrontate con la misura del tempo infinitamente lungo dell’eternità, dove un’anima imperfetta langue nei legami dell’oscurità. E Dio vuole allontanare dall’anima questi tormenti attraverso le avversità terrene. Egli vuole purificare l’anima mentre è ancora sulla Terra, per risparmiarle la sofferenza molto più amara nell’aldilà. Dio può certamente risparmiare questa all’umanità sulla Terra, ma questo sarebbe una mancanza d’Amore che le anime nell’aldilà sentirebbero dolorosamente; come viceversa, quando le anime guardano indietro al tempo della sofferenza sulla Terra, sono colme di gratitudine per aver risparmiato loro un’indicibile sofferenza nell’aldilà.

Infatti, la sofferenza sulla Terra deve indurre gli uomini a cercare il collegamento con Dio e indurre la loro volontà a vivere la vita terrena in modo compiacente a Lui. Solo allora la sofferenza potrà essere tolta loro. Quindi, la mancanza spirituale dev’essere tolta prima che Dio possa togliere dagli uomini le privazioni terrene. E questa mancanza spirituale dev’essere il motivo per l’intercessione. Riconoscendo questa mancanza spirituale e le sue conseguenze, gli uomini devono pregare per gli ingannati; devono pregare Dio per la forza e la grazia per costoro, affinché riconoscano la loro situazione di mancanza e tendano alla luce nella libera volontà. Infatti, la mancanza terrena è per questi uomini una Grazia che, proprio questa conoscenza deve operare.

L’uomo è facilmente incline a credere che la sofferenza terrena sia una punizione per gli uomini che non vivono secondo la Volontà di Dio, e perciò pregano Dio per avere misericordia; pregano per terminare le afflizioni terrene, per abbreviare lo stato di sofferenza e, in un certo qual modo, impiegare i mezzi di grazia che devono comunque aiutare gli uomini alla maturità animica. Certamente l’amore per il prossimo li induce a questa intercessione, ma questa deve essere soltanto per il bene spirituale degli uomini. Allora dimostreranno il profondo amore per costoro, e allora Dio può anche esaudire la preghiera, facendo giungere a loro una grazia ancora maggiore, affinché possano giungere più facilmente alla conoscenza. Tuttavia, Egli non può escludere il libero arbitrio. Sono gli stessi uomini a dover avere la volontà di intraprendere la giusta via dinanzi a Dio, e solo allora l’intercessione procurerà loro la benedizione, cosicché porterà loro luce, …e la sofferenza sulla Terra non sarà stata vana! – Amen!

 

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