B. D. nr. 3652 a/b

(9/10. 10. 1946)

 

“L’umanizzazione di Dio fu possibile solo nell’Uomo-Gesù, che rese sopportabile agli uomini la Mia essenza”

 

(parla il Padre):

Che Io abbia dimorato sulla Terra in un involucro umano, rimarrà un problema irrisolto finché gli uomini vivranno sulla Terra, perché non potranno mai comprendere come il più eccelso, il Creatore del Cielo e della Terra, abbia potuto celarsi in un Essere umano, in una Forma che rappresentava un limite per lo Spirito eterno. Gli uomini non saranno mai in grado di penetrare in questo mistero, perfino se venisse spiegato loro secondo la maturità della loro anima. Questo problema dell’umanizzazione di Dio è così misterioso, che il Mio Amore cerca continuamente di renderlo comprensibile agli uomini, affinché possano credere ciò che devono credere, per raggiungere la beatitudine.

Nel Mio infinito Amore risiede il motivo della Mia incarnazione sulla Terra. Le Mie creature non erano più in grado di riconoscere il collegamento tra esse e il loro Creatore, e quindi Io stesso volli farMi riconoscere da loro per stimolarle a ristabilire il legame con Me, perché il Mio Amore desidera eternamente ciò che è proceduto da Me, e il desiderio deve sussistere anche dalla parte delle Mie creature, se deve aver luogo l’unione. E dunque, il Mio Amore volle portare Se stesso agli uomini, affinché Lo riconoscessero.

L’uomo è solo un’Opera della Creazione espressa in miniatura, rispetto alla Mia immensa forza, e non potrebbe stare di fronte alla Mia pienezza di forza senza esserne schiacciato. E dunque, Io dovevo fronteggiarlo in una forma per lui comprensibile e sopportabile, per dargli la possibilità di entrare in contatto con Me, e così venni dagli uomini come Uomo. Il Mio Spirito che sonnecchia come Scintilla spirituale in ogni uomo, prese dimora in tutta la sua pienezza in una Forma umana, e Costui, quindi, celò il Divino ai loro occhi, davanti al Quale non avrebbero potuto sussistere, se Io li avessi irradiati in tutta la pienezza della Mia forza.

Il Mio Spirito riempie l’infinito, e può anche nasconderSi nell’involucro più piccolo, perché il Mio Spirito non è legato al tempo e allo spazio. Il Mio Spirito non aveva bisogno di nessun involucro, ma si è rivelato in un involucro per Amore delle Mie creature, che non sarebbero mai state in grado di sopportare la Mia vista, se non avessi avuto tale involucro. Pertanto, Io Mi avvicinai agli uomini, visibile in una Forma umana.

Ogni forma umana viene prima vivificata da Me stesso, dalla Mia Scintilla spirituale, attraverso il Mio Atma, e all’inizio dell’incarnazione come essere umano questa Scintilla viene posta in lui, anche se sonnecchia in attesa del risveglio. E la Mia creatura diventa divina non appena risveglia questa Scintilla spirituale tramite l’amore, la parte di Me stesso. L’Uomo-Gesù con la Sua opera ha riportato in vita la Scintilla spirituale in Sé per mezzo dell’amore, e la Scintilla si è accesa in una chiara fiamma attirando Me in tutta la pienezza nella Sua forma fisica esteriore.

Il Mio Spirito dall’eternità non è legato al tempo o allo spazio, non è limitato, riempie tutto l’universo, tutto il Regno spirituale e tutte le Creazioni. Esso è ovunque, e di conseguenza deve anche poter dimorare in un involucro umano, se questo involucro permette il Suo dimorare nella misura in cui si forma, così da non essere più consumato dalla Mia forza e dal Mio Amore. Infatti, questo presuppone la perfezione che ancora manca agli uomini, ma che Gesù aveva raggiunto sulla Terra! Perciò l’Uomo-Gesù poteva entrare in strettissimo collegamento con Me senza svanire, mentre il Suo involucro celava Me davanti a coloro che non avrebbero potuto sopportare la Mia vicinanza, essendo ancora imperfetti. Eppure, essi potevano vederMi ma non riconoscerMi, vedevano solo l’Uomo-Gesù ma non Me in Lui.

Io stesso ero diventato Uomo, Io stesso avevo dato a Me un Involucro umano, perché Io stesso sono appunto il Creatore di tutto ciò che è visibile. Che Io sia venuto agli uomini, è motivato dal Mio grandissimo Amore per loro, perché avevano bisogno della Mia presenza, per ritrovare di nuovo la via del ritorno a Me. Io sono divenuto Uomo, e come Uomo ho intrapreso la lotta contro il Mio avversario, che voleva allontanare da Me le Mie creature privandole di ogni forza di volontà che consentisse loro di opporsi a lui. E quindi, Io ho lottato contro di lui per gli uomini, e la Mia arma fu l’Amore, che vince tutto ciò che Gli si oppone. Io ho sofferto e sono morto come Uomo per gli uomini, per Amore per loro, vincendo l’avversario, la cui forza non poteva resistere a quest’arma, la cui forza Io stesso ho spezzato tramite l’Amore. […]

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(10. 01. 1956)

[…] La Mia discesa sulla Terra fu quindi il risultato di una lotta tra la luce e l’oscurità. La Luce stessa si è presentata al principe delle tenebre1, per spezzare il suo potere sullo spirituale, affinché si decidesse nella libera volontà, per la luce oppure per l’oscurità. Il Mio avversario non ammetteva questa decisione della libera volontà, bensì costringeva lo spirituale, approfittando della volontà indebolita degli uomini, per rendere loro impossibile riconoscere Dio, e quindi, cercando di tenerli lontani da Me come ‘Luce dall’eternità’, per impedire che si decidessero per Me.

Perciò sono venuto in aiuto agli uomini! Io ho tolto al Mio avversario il potere di agire in questo mondo sugli uomini deboli nella volontà, ho posto Me stesso dalla parte degli uomini e ho lottato contro di lui come Uomo, ossia, la Mia forma esteriore è stata sottoposta alle stesse leggi stabilite per ogni altro uomo. Io ho dovuto lottare contro tutte le tentazioni e le debolezze terrene, ma ero animato dall’amore, e la forza dell’amore ha ottenuto la vittoria, è stata più forte del potere di colui che era senza amore.

Io ero nell’Uomo-Gesù in tutta la pienezza, il Mio Spirito dall’eternità prese dimora in Lui2, ma dapprima l’Uomo-Gesù dovette formarsi in modo che Io potessi prendere dimora in Lui. Quella Forma esteriore era certamente la stessa Mia Opera, l’Opera del Creatore dall’eternità, ma anche quella Forma esteriore all’inizio dell’incarnazione della Sua anima, era portatrice di sostanze immature che attraverso la Volontà dell’Uomo-Gesù, attraverso il Suo Amore, dovevano dapprima spiritualizzarsi, quindi, Egli doveva prima diventare il Vaso d’accoglienza di Me stesso, poiché Io, lo Spirito più perfetto dall’eternità, avrei potuto prendere dimora solo in un Vaso perfetto.

E da allora Io ho dimorato visibilmente tra gli uomini, Io stesso ho camminato sulla Terra nella forma di un Uomo; Io stesso, lo Spirito che domina l’infinito, sono disceso sulla Terra, manifestandoMi in una Forma visibile agli uomini. Questo è un mistero che vi rimarrà incomprensibile nonostante qualsiasi spiegazione, e tuttavia Io cerco ugualmente di rendervelo comprensibile fino al punto che possiate riconoscerMi in Gesù, poiché, così come una scintilla ardente può crescere e agire in modo elementare come un potente fuoco, ugualmente la Scintilla spirituale nell’Uomo-Gesù si è infiammata fino a un chiarissimo ardore, e Si è unita con l’eterno Fuoco. Questo stesso Fuoco ha consumato tutto ciò che era terreno dell’Uomo-Gesù, ed è rimasto solo il Divino in Lui e su di Lui.

Io, il grande Spirito dall’eternità, fui visibile agli uomini, per portare loro la conoscenza di Dio, verso il Quale dovevano tendere sulla Terra, e per il Quale dovevano decidersi nella libera volontà, mentre Egli riconquistò per loro la forza attraverso la Sua morte sulla croce, che l’Uomo-Gesù prese su di Sé per redimere i Suoi simili. – Amen!

 

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1 – ‘presentata al principe delle tenebre’ : per capire il riconoscimento di Lucifero a seguito dell’Opera di redenzione di Gesù, vedi la rivelazione ad A. Wolf “Golgota” del 1956.

2 – ‘prese dimora in Lui’ : una rivelazione del 1932 a Max Seltmann ci ha donato la scena dell’unione del Padre in Gesù, attraverso cui divennero ‘Uno’. [vedi “Libro VIII” cap. 5/VIII]

 

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