B. D. nr. 3963
(26. 01. 1947)
Solo quando l’anima orienterà i suoi sforzi verso lo spirito, otterrà di sentire la voce in sé
(da uno spirito-guida):
Meno resistenza l’anima oppone allo spirito in sé, con più evidenza esso può manifestarsi, e più udibile sarà la sua voce all’uomo, perché allora l’anima determina anche i sensi e gli organi fisici per le loro funzioni che poi corrispondono all’influsso dello spirito. Quindi dapprima il pensiero e la volontà dell’uomo deve indirizzarsi alla vita interiore, affinché lo spirito nell’uomo possa diventare efficace. Invece colui il cui pensiero e la volontà sono rivolti prevalentemente alla conservazione e al ben vivere del corpo, non potrà mai essere colmato dallo Spirito di Dio, perché allora né l’anima può sentire la voce dello spirito in sé, né potrebbe trasmettere del bene spirituale agli organi dell’intelletto, perché questo sarebbe incapace di accoglierla.
E così la seria volontà di essere istruiti dallo spirito in sé è il primo presupposto affinché esso si manifesti, perché la volontà procede dall’anima, e può indirizzarsi sia allo spirito sia al corpo. E la volontà determina i pensieri, che però procedono dallo spirito nell’uomo, non appena gli è stato reso possibile di agire. Allora l’uomo può abbandonarsi del tutto alla sua influenza, egli penserà e agirà sempre nel modo giusto, se adempie la condizione che permette l’azione dello spirito.
Per prima cosa, il pensiero e la volontà dell’uomo devono essere rivolti alla sua vita interiore, deve voler provvedere all’anima, e non al corpo. Inoltre, deve essergli chiaro di dover adempiere un compito sulla Terra, deve rendersi conto di dover fare del comandamento divino dell’amore il principio guida della sua vita, per adempiere la Volontà di Dio; deve inoltre, desiderare la purissima verità e cercarla interiormente, ascoltare nell’interiore ciò che Dio come Donatore della verità gli trasmette attraverso il Suo Spirito. Deve chiedere il Suo amorevole insegnamento, altrimenti gli rimarrà nascosto il dono più delizioso di Dio, non essendosene reso degno.
Pertanto, l’anima deve costantemente lavorare su di sé, cioè adeguare completamente i suoi pensieri, i suoi sentimenti e la sua volontà alla Volontà di Dio, e così formarsi come vaso d’accoglienza per lo Spirito di Dio, cosicché possa agire in lui senza limiti. Il processo in sé è una trasmissione di forza dal regno spirituale, cioè Dio stesso guida la Sua irradiazione nel cuore dell’uomo, che quindi ora cela del divino in sé che deve manifestarsi sotto forma di conoscenza, di profondissima Sapienza, quindi, della più luminosa conoscenza.
Lo stato della conoscenza è già un adeguamento all’eterna Divinità, la Quale è in Sé pura luce e forza. Uomini nei quali lo Spirito di Dio può operare, saranno sempre circondati dalla luce, ma sarà riconoscibile solo da colui che è in grado di contemplare spiritualmente, mentre l’occhio fisico non percepirà nulla di straordinario, poiché l’uomo può dedurre solo dagli effetti esteriori, dall’aumentata conoscenza, l’azione dello Spirito di Dio.
Se però l’uomo è circondato dalla luce, allora anche lui stesso è un portatore di luce, stando, per così dire, in contatto con il mondo spirituale, essendo diventato una stazione di forza, e ora da parte sua può elargirla di nuovo, e quindi trasmettere l’irradiazione divina, là dove viene accettata senza resistenza. Ogni conduzione di forza e di luce necessita della volontarietà del ricevente. La minima resistenza la impedisce, la resistenza viene contrastata dal pensiero e dalla volontà, attraverso l’allontanamento dell’anima dallo spirito in lei, e a un rivolgersi al corpo, cioè assecondare i suoi desideri e bramosie.
Allora l’anima si unisce al corpo, invece di stabilire, secondo il suo compito, l’unione con lo spirito in sé, il quale provvede poi alla completa unione con lo Spirito del Padre dall’eternità. Pertanto, viene lasciata all’anima in quale direzione vuole rivolgersi, e da parte dello spirito troverà sempre il sostegno, e giammai da parte del corpo. Quest’ultimo esige costantemente, mentre lo spirito dà e, come unica contropartita, richiede la rinuncia all’opposizione, per poter agire senza impedimenti, cioè, di far valere del tutto la sua influenza sull’anima.
Se l’anima con l’aiuto dello spirito riesce a rendere anche il corpo incline ai suoi desideri, allora è garantita anche la spiritualizzazione del corpo, cioè le sue sostanze materiali entrano pure in uno stato che permette l’irradiazione della luce, scompare ogni resistenza, e questo ha per conseguenza che l’anima sente in sé in tutta chiarezza la voce dello spirito, e la può anche riferire all’orecchio fisico in modo udibile, e quindi l’uomo sente in sé la voce divina risuonante perché sta nella luce più chiara, cioè è ricolmo dalla conoscenza più profonda perché la forza dell’Amore di Dio fluisce attraverso di lui in tutta la pienezza, in quanto, ha avuto luogo l’unione dello spirito nell’uomo con lo Spirito del Padre dall’eternità, e l’anima è maturata, e come essere di luce può entrare nel regno spirituale per un’inimmaginabile beatitudine. – Amen!
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