B. D. nr. 4114 a/b/c
(28/29/30. 08. 1947)
È sempre Dio il Maestro degli insegnamenti, con la Parola interiore o tramite dei mediatori
(il Signore):
Solo coloro che si adoperano in una vivace attività anche nelle relazioni terrene potranno sempre essere dei mediatori tra Me e gli uomini. Essi devono essere volonterosi e in grado di fare un costante lavoro, poiché lo pretendo quando qualcuno entra al Mio servizio, e lo devo esigere soprattutto quando si tratta di formare un servitore che Mi serve per prepararlo ad un’attività. Solo chi è solerte e doveroso sotto l’aspetto terreno può essere impiegato a svolgere un lavoro che certamente tocca lo spirituale, ma richiede anche l’utilizzo della forza fisica, che quindi, in certo qual modo può essere definito ‘terreno’.
Chi, dunque, viene considerato idoneo da Me per questo lavoro, a costui verrà assegnato il Mio dono di Grazia, che poi potrà essere considerato come proceduto dalle sue mani, fino a quando la persona stessa prende di petto l’impegno di formare la sua anima secondo la Mia Volontà, che gli viene annunciato dal dono di Grazia offerto dall’alto. Allora comprende l’urgenza di una trasmissione dall’alto, e riconosce il compito puramente spirituale, come di colui che diventa attivo su incarico Mio.
Chi invece non bada a questo lavoro sull’anima, non considererà mai gli annunci come provenienti dall’alto, ma vedrà in essi solo un lavoro terreno che, secondo la sua opinione, è del tutto inutile. Invece Io ci tengo molto e non smetto di ricordare ai Miei servitori anche l’urgenza, e li ammonisco continuamente di essere oltremodo attivi, e di non lasciarsi distrarre a causa dei discorsi sdegnosi del prossimo, perché si tratta della cosa più sublime, si tratta del destino dell’anima nell’eternità. Chi tiene seriamente questo davanti agli occhi, conferisce anche più considerazione agli annunci, e non rimane senza successo.
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(29. 08. 1947)
Tuttavia, per poter ricevere gli annunci, per prima cosa il ricevente deve credere in questo e cioè che provengono dall’alto. Se manca questa convinzione, allora non è nemmeno possibile che s’includano degli esseri di luce nei pensieri del ricevente, e allora anche la persona è incline a credere in un influenza umana, e li rifiuta. Credere nel Mio operare nell’uomo tramite il Mio Spirito, è assolutamente necessario al fine di ricevere da Me un tale dono di Grazia, e perciò sarà raro che Io possa esprimerMi in questo modo, nonostante la volontà dell’uomo di vivere nella Mia Volontà e nonostante la fede in Me, nel Mio Amore, nell’Onnipotenza e nella Sapienza.
Infatti, solo la fede induce l’uomo ad ascoltare nell’interiore, e allora può sentire la voce interiore quando è sensibile, cioè quando può valutare ogni sensazione, poiché sentire la voce interiore è una sensazione raffinata e, allo stesso tempo, anche una necessità, perché stabilire un contatto dal regno terreno a quello spirituale, richiede un pensare rivolto al regno spirituale, che però deve essere abbinato alla ferma volontà di servire Dio. Entrambe le cose apportano all’uomo la facoltà di percepire in modo raffinato, e solo così è possibile sentire la Mia voce.
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(30 .08. 1947)
Ma il tempo futuro è così difficile e farà oscillare gli uomini di fede leggera e debole, e tuttavia Io do ad ogni uomo la possibilità di prendere atto dell’eterna verità, e quindi di parlare non solo direttamente, bensì, attraverso dei mediatori a tutti gli uomini, i quali così in certo qual modo ricevono la stessa cosa come i servitori sulla Terra istruiti direttamente da Me, solo che Io parlo attraverso la loro bocca a coloro che sono ancora deboli nella fede, poiché la Parola espressa da Me deve essere offerta loro in modo che possa essere accolta o rifiutata nella libera volontà.
E perciò Mi riservo anche il modo della trasmissione, mettendo anche le parole in bocca ai Miei servitori come è più utile al prossimo, per stimolarlo a pensare. E quindi anche i discorsi prenderanno il corso che Io riterrò vantaggioso, cioè i Miei servitori parleranno in modo com’è la Mia Volontà, se difenderanno la Mia Parola, se saranno attivi per Me, cioè quando terranno colloqui nel quadro dello spirituale.
Dove l’uomo è sensibile, là deve essere afferrato, se le Parole non devono rimanere senza impressione, e quando si trova in dei concetti sbagliati, deve essere iniziata la lotta, perché dapprima deve essere combattuto l’errore, e questo non si ottiene con la tolleranza, con l’aver riguardo ad una vecchia tradizione. Chi combatte per Me, deve combattere con la spada della bocca, non deve diventarMi infedele per via degli uomini; la Mia Parola gli deve essere più importante che l’affetto di una persona, la cui vita e le cui opinioni contraddicono la Mia Parola.
E perciò sulla Terra Mi eleggo dei combattenti intrepidi e impavidi, che scoprono la minima contraddizione con la Mia Parola, che s’impegnano con fervore per tutto ciò che hanno percepito tramite la voce interiore, coloro che, una volta che hanno riconosciuto la Mia verità, non la lasciano più e sfruttano ogni occasione per diffonderla, …e il loro lavoro sarà benedetto! Nondimeno, quanto potrà essere il successo che ne ricava il prossimo, dipenderà sempre e comunque dalla propria volontà e dal desiderio per la verità, …perché la propria volontà è libera. Io voglio aiutare gli uomini a riconoscere la verità, e offrirla loro, ma non li costringo ad accettarla, …e li lascio nella loro libertà! – Amen!
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