B. D. nr. 4757

(9. 10. 1949)

 

Se l’anima tende allo spirito, sentirà sempre meno ciò che il corpo pretende dalla materia

 

(da uno spirito-guida):

Agli uomini è incomprensibile in quale rapporto stiano vicendevolmente il corpo, l’anima e lo spirito, e per questo è anche difficile da spiegare loro l’azione dello spirito, poiché lo spirito è opposto al corpo, mentre l’anima si trova in mezzo ai due, quindi, in un certo qual modo essa deve decidersi per il corpo o per lo spirito, ma non può mai rivolgersi a entrambi. All’inizio dell’incarnazione l’anima come uomo è dedita completamente al corpo, per cui, essa, nell’uomo, ha la tendenza a soddisfare tutti i desideri del suo corpo, cioè, pensare, percepire e volere, essendo questi, predisposti solo per il corpo, perché egli stesso è ancora materia e cerca di unirsi alla materia.

Pertanto, l’uomo avrà desideri solo per i beni materiali perché questi sono la quintessenza di ciò che piace al corpo. Quindi lo spirito non viene affatto valorizzato, l’anima non ascolta ciò che le dice lo spirito, non può affermarsi perché il corpo ha ancora il privilegio e impegna l’anima per sé, in tutto e per tutto, cioè domina i suoi sentimenti e le sue tendenze. Tuttavia, essa può riconoscere l’inutilità delle cose terrene, può considerare non importanti i desideri del corpo, può chiedere di più dalla vita terrena, che non solamente i beni materiali. Allora lo spirito può presentare i suoi diritti, e ora si esprimerà nei confronti dell’anima e sarà ascoltato.

In tal caso l’anima comincia a dirigersi in un’altra direzione; ora non chiede più niente al corpo, bensì, tende verso i beni spirituali, si lascia istruire, cioè accetta senza opporsi, ciò che le trasmette lo spirito, anzi, si sente felice e bada sempre meno al suo corpo, oppure cerca di rendere anche lui incline a ciò che lo spirito chiede all’anima: deporre la materia terrena per scambiarla con i beni spirituali! Allora lo spirito ha vinto sul corpo. Entrambi, spirito e corpo, cercano di vincere per sé l’anima, e quando allo spirito riesce di respingere i desideri della carne, diventa il vincitore. Ma che cosa è da intendersi per “spirito”?

Lo spirito è il Divino nell’uomo, esso è ciò che caratterizza gli uomini come creature divine, è il legame che unisce l’uomo con lo Spirito del Padre dall’eternità. È la consapevolezza nell’uomo di essere unito dall’eternità con lo Spirito del Padre. E non appena esso entra in azione, solo allora l’uomo si riconosce come creatura di Dio, mentre prima è consapevole di sé solo come essere vivente, che vorrebbe conquistare tutto ciò che la vita gli offre.

Quando invece l’uomo si riconosce, allora il mondo non lo tocca più, cerca beni superiori, i suoi pensieri si rivolgono al regno spirituale, cerca di entrare in comunicazione con Colui che gli ha dato la vita, e i suoi pensieri diventano corretti e la sua volontà e le sue azioni sono corrispondenti alla Volontà divina. Allora in lui diventa operante lo Spirito da Dio, al Quale ora l’anima si dedica affinché la guidi e la istruisca, affinché corpo, anima e spirito diventino una sola cosa e stabiliscano l’unione con Dio, perché lo spirito spinge ininterrottamente verso lo Spirito del Padre, con il Quale è legato, …e con il Quale rimarrà per tutte le eternità. – Amen!

 

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