B. D. nr. 4959 a/b

(30/31. 08. 1950)

 

La sofferenza è una dimostrazione dell’Amore di Dio, come un fuoco purificatore

 

(da uno spirito-guida):

Prendete su di voi ogni peso della vita e sappiate che è necessario affinché diventiate completamente liberi da ogni peso che aggrava ancora la vostra anima. In futuro dovrete abitare liberi e leggeri in sfere dove tutto è irradiato dalla luce, e la vostra anima dovrà poi aver deposto ogni involucro, altrimenti non potrà accogliere la pienezza della luce, altrimenti la luce troverebbe una resistenza che le impedirebbe di poter entrare nell’anima. Quello che dovete sopportare sulla Terra contribuisce solo affinché l’anima si sciolga dal suo opprimente involucro, affinché possa liberarsi da sé da tutto ciò che ancora le causa tormenti che ancora l’incatena, e quindi la rende non libera.

Invece il regno degli spiriti beati non conosce nessuna resistenza, e perciò vi può soggiornare solo quell’anima che in sé è pura, che si è interamente spiritualizzata, alla quale non è attaccato più nulla di ignobile che potrebbe impedire l’irradiazione della luce.

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(31. 08. 1950)

L’anima deve essere rientrata nel suo stato originario come un tempo, nel quale essa stessa era luce, cioè divina, ed era in strettissima unione con l’eterna Divinità, perché era una parte della Divinità, una scintilla dell’eterna Luce. Tutte le impurità devono prima essere state eliminate, il che significa che l’anima deve essere passata attraverso un fuoco purificatore, il quale può essere una profonda sofferenza come anche un profondo amore, ma che deve sempre aver avuto successo.

Pertanto, voi uomini non lamentatevi quando dovete soffrire; considerate la sofferenza come una dimostrazione d’Amore di Dio che bada sempre soltanto alla purificazione della vostra anima, per poterle preparare una sorte beata quando avrà luogo l’ingresso nel regno dello spirito. Allora l’anima benedirà la sofferenza e guarderà piena di gratitudine alla vita terrena che, attraverso la sofferenza, le ha procurato uno stato di poter essere trasparente alla luce, e poter soggiornare nella beatitudine costante vicino a Dio. Sulla Terra, invece, non era in grado di misurare il grande Amore e la Bontà del Padre, e sovente si era inalberata contro il suo destino. – Tuttavia, la resa le aveva già assicurato l’Amore di Dio, e quella maggiore sofferenza un’uteriore maturità, e ora, …un soggiornare nelle sfere di luce e dell’eterna beatitudine! – Amen!

 

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