B. D. nr. 5580

(18. 01. 1953)

 

Sofferenze e avversità sono Grazie per coloro che poi si affidano a Dio

 

(il Signore):

Molti uomini devono passare attraverso sofferenze e necessità per trovare Me, avendoMi escluso dai loro pensieri e senza il Quale non possono affatto vivere nell’eternità. Pertanto, sofferenze e preoccupazioni sono da considerare Grazie così a lungo, finché gli uomini restano ancora completamente senza fede in Me, e per questo tali sofferenze e avversità possono essere tolte da loro solo se in tal modo hanno anche ritrovato Me.

Io non voglio che gli uomini debbano soffrire, ma riconosco la necessità di guidarli sulla retta via attraverso inusuali sofferenze; Io riconosco la loro volontà spesso inflessibile di opporsi a Me e che non posso spezzare con la forza per non mettere a rischio il loro perfezionamento. Perciò posso solo cercare di cambiare questa volontà con dei mezzi che alla fine devono determinare gli stessi uomini ad invocarMi, per poi fornire loro l’assistenza alla loro fede attraverso una prestazione d’aiuto, essendo da eternità in eternità indissolubilmente in collegamento con le Mie creature.

Tuttavia, sofferenze e avversità possono anche colpire gli uomini credenti, i quali per costoro diventano mezzi di Grazia che aumentano la loro maturità animica. Chi però è credente, sopporta le sue sofferenze anche con pazienza e rassegnazione nella Mia Volontà, poiché non è nemmeno senza conoscenza, perché un uomo credente non è nemmeno senza amore, e l’amore gli ha già procurato la conoscenza. Costui vive in questo mondo anche con i sensi rivolti spiritualmente, e le sue sofferenze gli danno un ulteriore ultimo perfezionamento alla sua anima.

Tuttavia, dove il mondo terreno si trova ancora in primo piano, la fede in Me va sovente perduta oppure diventa pura formalità, e allora Io conosco anche i mezzi e le vie per farla risorgere a nuova vita, allora Mi mostro anche apertamente come il potente ed amorevole Dio e Padre dall’eternità, quando gli stessi uomini lo permettono attraverso il loro intimo legame con Me, attraverso l’invocazione per l’aiuto se viene inviata a Me nello spirito e nella verità. La vera fede sarà sempre ricompensata da Me con l’esaudimento delle richieste, e se tale fede può essere chiamata ‘vera’, presuppone sempre l’amore, l’amore degli uomini verso i loro simili sofferenti ai quali dev’essere portato l’aiuto.

Io voglio davvero esaudire le vostre preghiere quando vi spinge l’amore per il prossimo ad invocare il Mio aiuto, poiché, …tutto ciò che chiedete per amore vi sarà concesso! E se vi spinge la sofferenza del prossimo all’intima preghiera, Io l’ascolterò e l’esaudirò, affinché possiate proclamare la Potenza, la Forza e l’Amore di Dio, del Creatore del Cielo e della Terra che si rivela agli uomini che credono in Lui, che Lo amano ed osservano i Suoi comandamenti, …e perciò sono anche colmi del Suo Spirito che ora consente loro di operare con la Sua forza! – Amen!

 

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