B. D. nr. 5623 a/b
(12/13. 03. 1953)
L’essenzialità dell’infinità di Dio è visibile nella limitata forma di Gesù Cristo
(da uno spirito-guida):
L’imperscrutabile essenza di Dio rimarrà per voi uomini un problema finché vivete sulla Terra, e anche nel regno spirituale non potrete risolvere definitivamente questo problema, perché l’essenza di Dio è insondabile. Ogni essere e un concetto limitato come essere singolo, mentre Dio, pur non potendo esserGli negata l’essenza, comprende tutto e colma anche ogni singolo essere, sia nello stato di perfezione sia nello stato dell’imperfezione, in cui l’essere esiste certamente e viene vivificato dalla forza di Dio, altrimenti dovrebbe scomparire.
Immaginare l’essenza di Dio sarebbe così sconvolgente per l’essere, che non oserebbe più invocarLo e desiderare l’unione con Lui. L’essere non potrebbe sopportare l’infinita grandezza della Sua essenza, e non gioirebbe della sua libertà perché temerebbe l’infinità del Suo essere, per cui si sentirebbe anche troppo debole di amare, e perciò si scioglierebbe solamente per la grande riverenza. Invece Dio vuole essere amato, e perciò Egli si nasconde in tutta la Sua pienezza.
Ciò che procede da Lui sono scintille del Suo infinito Fuoco d’Amore, e queste scintille sono qualcosa di simile della Sua stessa natura, e perciò anche capaci di amare. E Dio desidera il loro amore; perciò Egli si presenta loro come un unico Essere in Gesù Cristo, per essere amato da loro con tutta la profondità che Egli richiede.
Anche Gesù era un Uomo, un Essere singolo in tutta l’autonomia; anche la Sua anima era una Scintilla di luce da Dio che non voleva allontanarsi dall’eterno Fuoco dell’Amore, e tuttavia, ha comunque assunto una missione sulla Terra per amore. In quest’Uomo-Gesù la Scintilla dell’Amore divampò in un grado come raramente si vede in un uomo sulla Terra, e questo grado d’amore aumentò sempre più, perché il desiderio per l’eterno Amore era così grande, che non poté resistere e si donò a Lui, così che la forza dell’Amore di Dio fluì nell’Uomo-Gesù, Lo colmò, e ora ne fu completamente irradiato.
La Divinità essenziale che riempie tutto l’universo, ma solo come flusso di forza irradiata, trovò un recipiente che le restituiva l’Amore, e per questo poté ricevere sempre più forza d’amore. E l’Uomo-Gesù divenne divino perché accolse Dio in Sé in tutta la pienezza; la Divinità essenziale formò Se stessa in Gesù, in un Dio visibile, e si manifestò. Agli uomini fu dato in Gesù un Dio immaginabile, che devono e possono anche amare, se sono volenterosi di amarLo. In Gesù è diventato comprensibile una Divinità essenziale, che essi non potranno mai e poi mai immaginarsi come forza che riempie tutto.
Un Essere creato da Lui divenne il Portatore dell’eterna Divinità, e ciò, solo perché nutriva in Sé la Scintilla dell’amore, la quale divampava in una chiara fiamma e si è unita con il Fuoco dell’eterno Amore. Il divino fuoco dell’amore colmò l’Uomo-Gesù, ma non Lo consumò, perché Lui stesso era divenuto ‘Amore’, e quindi poté sopportare la forza dell’Amore di Dio in una misura inimmaginabile.
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(13. 03. 1953)
L’uomo in quanto tale è legato alla forma, tutto ciò che gli è immaginabile è forma, e così anche l’eterna Divinità ha assunto una Forma, per essere concepibile agli uomini, sebbene Dio riempia tutto l’infinito; poiché tutto ciò che esiste è irradiazione della Sua forza. Anche l’uomo nella sua sostanza originaria è una forza dell’Amore proceduta da Dio, che Dio ha plasmato secondo la Sua Volontà, per crearsi, per così dire, un centro di raccolta per poter accogliere la forza del Suo Amore che fluisce inarrestabilmente.
Tuttavia, è l’uomo stesso che deve formarsi in un tale recipiente, affinché, pur essendo al di fuori, sia il più intimamente unito a Dio. L’Uomo-Gesù lo ha fatto! Lui si è formato da Sé in un Contenitore, per accogliere ininterrottamente la Sua stessa divina forza dell’Amore, e di conseguenza fu anche ininterrottamente unito a Dio, che da allora fu in Lui nella Sua sostanza primordiale. L’Amore è Dio, e che l’Amore possa essere qualcosa di essenziale, voi uomini non lo afferrate ancora, e non lo potrete nemmeno mai afferrare completamente. Solo attraverso l’autoformazione nell’amore potrete imparare ad amare l’Essere che è amore e forza, e allora vi sarà anche risolvibile il problema della divinizzazione dell’Uomo-Gesù.
Nondimeno, per questo ci vuole un elevato grado di maturità per comprendere che Dio è ‘forza’, e comunque, opera come Entità, e che, nella Sua Sapienza, usa la Sua Volontà. L’uomo non potrà mai penetrare nella più profonda profondità della Divinità, anche se, nella sua imperfezione, potrà comunque rivolgersi sempre a Gesù Cristo, che ora Gli è diventato un concetto come Dio, e al Quale tutti gli uomini devono perciò tendere, per giungere a Lui! – Amen!
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