B. D. nr. 5768 a/b

(12/13. 09. 1953)

 

Il perché e il significato dell’Opera di redenzione di Gesù

 

(da uno spirito-guida):

Riconoscete Gesù Cristo come Figlio di Dio e Redentore del mondo, e poi Lo confesserete davanti al mondo! E tuttavia, per riconoscerLo, dovete prima sapere la vostra grande colpa dalla quale Egli vi ha redento, altrimenti non comprenderete la Sua passione e la morte sulla croce, e per voi, Gesù non sarà altro che un uomo che ha vissuto bene sulla Terra e senza peccato, e che rinunciò alla Sua vita per le Sue idee.

Solo raramente un uomo pensa seriamente al senso e allo scopo della propria esistenza terrena, e quindi non ha nessuna conoscenza che la sua esistenza come essere umano è la conseguenza del grande peccato della ribellione contro Dio da parte di spiriti creati in origine, che una volta si sono separati da Lui nell’arroganza e nella brama di dominio. È stata un’enorme colpa che lo spirituale ha caricato su di sé, una colpa che non avrebbe mai potuto essere estinta, se l’essere avesse dovuto rimetterla autonomamente come lo richiede la Giustizia di Dio.

Per tempi immemorabili l’essere ha certamente espiato una parte della sua colpa in uno stato legato1, ma la Misericordia e l’Amore di Dio gli ridanno comunque la libertà, per dargli ancora una volta la possibilità di dichiararsi per Lui, affinché possa adempiere di nuovo il suo destino originario. Tuttavia, questa remissione della colpa non basterebbe mai e poi mai, perché la sua grandezza è incommensurabile, e un essere colpevole non potrebbe mai e poi mai elevarsi liberamente verso Dio, per cui la colpa resterebbe sempre come separazione tra lui e Dio, quindi la meta che Dio ha posto a ciò che Egli una volta ha creato, non potrebbe mai essere raggiunta.

Questa colpa originaria è un vincolo per l’essere, vincolo che esso stesso non avrebbe mai potuto sciogliere. Di conseguenza, doveva essere redento con l’aiuto di Dio, oppure rimanere in eterno bandito dal Suo volto, e non avrebbe mai potuto trovare l’unione con Dio, il che significa beatitudine per l’essere. Anche tutto il mondo della luce vide questo stato disperato dello spirituale caduto, e l’amore di tutti gli esseri rimasti con Dio seguì i fratelli caduti nell’abisso.

Invece, un Essere dal Regno della luce si offrì a Dio per una missione di salvezza degli esseri che si trovavano nell’abisso. Esso volle discendere verso di loro per espiare la colpa per loro, al loro posto, per quelle creature infelici. Egli volle sacrificare Se stesso, volle pagare con la Sua vita ciò che gli esseri dovevano a Dio. Questo Essere di luce si offrì a Dio in Sacrificio e discese sulla Terra per assumere una forma umana, e in questa forma visse una vita di sacrificio come la poteva vivere solo l’Amore. E l’Uomo-Gesù prese sulle Sue spalle il peso del peccato dell’intera umanità, e con questo, prese la via verso la croce. E Dio accettò il Suo sacrificio, perché Glielo portò l’Amore.

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(13. 09. 1953)

Egli permise che un Uomo sopportasse i più grandi tormenti, che patisse la morte sulla croce come un criminale, e che la Sua anima lottasse contro tutte le potenze delle tenebre. Infatti, Egli vide l’amore di quest’Uomo-Gesù, ossia: che Egli, l’eterno-Amore stesso, era nell’Uomo-Gesù, e questo Amore voleva rimettere la colpa del peccato dell’intera umanità. Fu attraverso l’amore, che l’Uomo-Gesù portò in Sé allo sviluppo, che Egli seppe dell’orrenda sorte di tutti gli uomini, e quindi Egli, l’Uomo-Gesù, portò il Sacrificio a Dio, e fece discendere sulla Terra l’Anima sapiente della Luce. L’Uomo-Gesù conquistò la stessa conoscenza anche sulla Terra, attraverso l’amore, e lì, solo la Sua libera volontà fu determinante. Un Uomo si sacrificò per i Suoi simili, e l’Amore che dimorava in Lui, Dio stesso, non Glielo vietò, ma si accontentò di questo sacrificio d’espiazione per scacciare dall’intera umanità dalla colpa del peccato, per l’amore di quest’Uomo-Gesù.

Il fatto che voi uomini state vivendo sulla Terra, è la conseguenza del vostro antico peccato della ribellione contro Dio. La vostra esistenza umana è uno stato transitorio, che dovreste anche riconoscere come uno stato imperfetto, perché siete senza forza, creature sottoposte alla legge della natura, che certamente vogliono liberarsi, ma non possono agire liberamente. Per così dire, siete incatenati a questo stato inerme di non libertà, ma che non termina con la morte del vostro corpo, se non venite redenti; e Gesù Cristo ha compiuto per voi quest’Opera di redenzione.

E comunque, sta alla vostra libera scelta se volete accettare la Sua Opera di misericordia e grazia. E perciò dipende dalla volontà di ogni singolo essere umano se lascia questa Terra redento, per iniziare solo ora una vera vita libera nella forza e nella luce, oppure, se porta con sé le sue catene nel regno spirituale, per passare ancora delle eternità nell’infelicità, a meno che anche allora ci si avvalga dell’aiuto del divin Redentore Gesù Cristo.

Voi uomini non potete e non dovete passare oltre a Gesù Cristo; ed è per questo che vi deve essere reso comprensibile il motivo e l’importanza dell’Opera di redenzione, affinché non siate e non rimaniate ignoranti, affinché possiate decidervi volontariamente, …prima che sia troppo tardi! – Amen!

 

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1 – ‘in uno stato legato’ : in tutta la materia è stato relegato lo spirituale originario dell’anima dei caduti, il quale, dopo miliardi di anni tende a liberarsi dell’involucro materiale in cui è stato confinato. [vedi il fascicolo n. 100 – “Lo sviluppo dello spirituale nelle Creazioni”]

 

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