B. D. nr. 5943 a/b
(27/28. 04. 1954)
Abbiate misericordia, come Io l’ho avuta per tutti voi compiendo l’Opera dei redenzione
(il Signore):
Dovete esercitare la misericordia e ricordarvi sempre, che senza la Mia Misericordia sareste perduti in eterno, poiché alla base della misericordia c’è l’amore, che non può vedere a sofferenza, e vuole aiutare. L’uomo che prova compassione per i suoi simili, non è senza amore, altrimenti non lo toccherebbe il loro destino. La misericordia è un’altra forma dell’amore, perché l’amore cerca di rendere felici; la misericordia cerca di allontanare dapprima la sofferenza, e ogni persona sensibile ha compassione per la sofferenza del prossimo, la percepisce quasi come il suo simile e può essere toccato fin nel profondo, e perciò è pronto ad aiutare.
L’amore può essere praticato anche senza una necessità tangibile, e anche nel totale disinteresse l’uomo può dare e voler rendere felici gli altri; infatti, anche chi è di cuore gelido può commuoversi davanti all’indigenza del prossimo. Allora si fa avanti la compassione, nell’uomo viene attizzato l’amore, i bisogni dell’altro inducono ad agire nell’amore, e un’opera della misericordia procurerà a colui che la pratica, anche la Mia Misericordia, quando si troverà nel bisogno. Io vedo tutti i vostri peccati e debolezze, e Mi commuove il vostro stato, benché voi stessi lo abbiate causato. Così anche voi dovete rivolgere la vostra compassione a coloro che per propria colpa sono capitati nell’indigenza, ma la compassione non deve mostrarsi in modo giudicante, per l’indegno, anche se la miseria in cui si trova il prossimo è veramente il pareggio per la sua colpa, che essendo dolorosa, è comunque degna di compassione.
Quale sarebbe la vostra sorte se Io non avessi avuto pietà di voi ed Io stesso non avessi estinto la vostra grande colpa mediante il Mio Amore? Il vostro destino era certamente giustificato, perché voi stessi l’avete scelto di vostra spontanea volontà, ma Io vedo e vedevo solo la vostra debolezza, il vostro basso stato spirituale e le catene che il Mio avversario vi ha imposto. Io ho visto la vostra impotenza di non riuscire a liberarvi più da queste catene. E ora la Mia Misericordia ha preso il posto della Giustizia. Io vi ho aiutato di liberarvi definitivamente da queste catene, ho mandato il Redentore Gesù Cristo sulla Terra, nel Quale Io stesso Mi sono incorporato, ed ho combattuto contro colui che vi teneva prigionieri.
La Mia Misericordia non poteva e non voleva lasciarvi più a lungo nelle sue catene. La Mia Misericordia non ha più badato al vostro peccato, bensì, vi ha aiutato a liberarvi anche da questa. E così anche voi dovete esercitare la misericordia, dovete aiutare, […]
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(28. 04. 1954)
[…] spinti dall’amore, a porre fine alla sofferenza del prossimo, dovete aver compassione di coloro che si sono resi colpevoli e si sono giocati veramente il diritto al vostro aiuto; e voi non dovete pensare alla loro colpa, bensì alla loro afflizione. L’amore misericordioso è la dimostrazione che il vostro cuore non è ancora indurito, che voi provate compassione di loro e vi sentite uniti fraternamente con tali miserabili.
Perciò non distogliete lo sguardo quando incontrare qualcuno che è in grande difficoltà, e con il vostro amore ricordate anche quelli che sono nell’abisso. Prendete come esempio la Mia Misericordia, che è per tutti i peccatori, e che Mi ha indotto a compiere l’Opera di redenzione, perché voi tutti eravate colpevoli, ma Io ho preso su di Me quella colpa e l’ho pagata con la Mia morte sulla croce! – Amen!
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