B. D. nr. 7506
(23. 01. 1960)
Gesù era un Uomo come tutti gli uomini, ma la Sua anima era dall’alto
“In Lui c’ero Io, l’Amore primordiale”
(il Signore):
Quando Io vissi sulla Terra, avvenne l’inafferrabile, l’incomprensibile, cioè, si manifestò l’eterna Divinità in un Uomo che non era diverso in nulla dagli altri uomini, solo che la Sua anima era pura perché era un’Anima dall’alto che viveva nell’Uomo-Gesù. Il Suo involucro carnale consisteva delle stesse sostanze come per gli altri uomini, esse erano pure particelle passate attraverso la Creazione, essendo all’inizio del loro sviluppo e perciò ancora molto immature. Tuttavia celavano un’Anima che era dall’alto, cosa che però non significa che per questo il Suo corpo fosse intoccabile agli spiriti, che volevano tentarLo e Lo hanno tentato durante tutta la Sua vita terrena.
Io sono passato su questa Terra come Uomo, il che significò che Io percepivo tutto umanamente, che dovevo soffrire come Uomo, e lottare umanamente, per diventare padrone di tutte le tentazioni del Mio corpo. In Me si celava l’eterna Divinità. Tuttavia, dapprima dovevo aver spiritualizzato il Mio corpo a tal punto, che insieme alla Mia anima esso cercasse l’eterno Spirito di Dio, che Lo desiderasse, e quindi s’infiammasse d’Amore per il Padre, il Quale da allora poté dimorare in Me, perché Lo attirava il Mio Amore.
Infatti, Io ero colmo d’Amore per Colui dal Quale la Mia anima una volta era proceduta, e questo Amore portò la Mia anima sulla Terra, quando è discesa dal Regno della luce sulla Terra per vivere nel Mio corpo umano, che doveva diventare la dimora per il Padre dall’eternità, il Quale si incorporò nell’Uomo-Gesù per compiere l’Opera di redenzione per l’intera umanità: l’incorporazione di Dio come Uomo, che fu, e rimarrà, il più grande mistero!
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(parla il Padre):
Quando Io con il Mio Spirito ho colmato un Uomo, cioè l’ho irradiato completamente con il Mio Spirito d’Amore, e corpo e anima sono diventati il Mio involucro, perché da allora il corpo si unì al desiderio dell’anima, e quindi si è completamente spiritualizzato, in modo che Io ho potuto dimorare nell’Uomo-Gesù in tutta la pienezza, così che Egli ed Io eravamo ‘Uno’, così che l’uomo-Gesù si è completamente divinizzato tramite l’Amore che Lo colmava, e quell’Amore ero Io stesso.
Così posso ben dire di aver assunto una Forma umana, oppure anche: “La Forma umana era solo l’involucro esteriore che celava Me stesso, affinché potessi dimorare tra l’umanità senza che questa svanisse alla vista di Me stesso!”. Infatti, gli uomini non avrebbero mai potuto sopportare l’irradiazione del Mio Amore, ed ebbi bisogno di un Involucro dietro al quale potessi celarMi verso coloro che erano ancora molto distanti da Me e che dovevano comunque venire vicino a Me.
L’involucro esteriore aveva una missione da compiere: soffrire e morire sulla croce, e ciò poteva avvenire solo attraverso un Uomo, perché la Divinità non poteva soffrire, ma, in Lui, poteva espiare la grande colpa che gravava sull’intera umanità e per la cui estinzione Io ero disceso sulla Terra. E quel corpo umano ha compiuto quest’Opera d’espiazione, perché l’Amore, la Mia Sostanza primordiale, Gli diede la necessaria forza per perseverare fino alla fine.
Così l’involucro umano si spiritualizzò in tutte le sue sostanze e poté riunirsi all’anima, e dopo la resurrezione, ascendere al Cielo, perché nulla di terreno gravava più su di esso, e quindi il processo di maturazione si svolse completamente in quel corpo, il che richiese proprio quegli incommensurabili tormenti e pene che precedettero la sua morte.
Il corpo di Gesù doveva essere costituito allo stesso modo come tutti gli altri uomini e sostenere nel Suo cammino terreno la lotta contro tutte le aggressioni da parte del Mio avversario. Gesù doveva vivere d’esempio la vita terrena, affinché anche gli uomini dovessero condurla come veri seguaci, per essere redenti. E perciò Egli dovette lottare con le stesse tentazioni che sono riservate a ogni uomo, se anche per gli uomini doveva essere possibile poter conquistare la vittoria sull’avversario.
Infatti, se Gesù fosse stato straordinariamente dotato di abilità o privilegi divini, allora per gli uomini deboli sulla Terra non sarebbe stato possibile seguirLo, e la debolezza degli uomini, la loro imperfezione, avrebbe significato sempre un ostacolo sulla via verso il Padre, che però è stato avviato per tutti gli uomini dalla morte di Gesù sulla croce, avendola subita ‘un solo Uomo’, il Quale è diventato ‘Uno’ con Me tramite il Suo Amore, quindi l’Amore ha compiuto l’Opera di redenzione, cioè Io stesso.
Gesù era un Uomo, ma la Sua Anima era dall’alto, dal Regno della luce, ed Egli era colmo del Mio Spirito. Io stesso ero in Lui, perché nulla di impuro in Lui Mi impediva di dimorare in Lui. E così Egli era Me ed Io ero Lui, non eravamo Due, ma ‘Uno’. E un giorno, nel Regno della luce, chi sarà in grado di contemplare Gesù Cristo, contemplerà Me da volto a Volto, essendo diventato in Gesù Cristo il Dio contemplabile per voi uomini e per tutti gli esseri nel Regno spirituale, avendoli redenti dalla loro colpa, affinché tutti possiate contemplarMi da volto a Volto. – Amen!
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