B. D. nr. 8437
(12. 03. 1963)
L’espiazione della colpa poteva avvenire solo tramite un’Anima proveniente dalla luce
(da uno spirito-guida):
L’Uomo-Gesù prese su di Sé una grande quantità di sofferenze come espiazione per l’immensa colpa dei peccati che tutti gli esseri hanno caricato su di sé a motivo della loro apostasia da Dio. La Giustizia di Dio esigeva un’espiazione per questa colpa, se gli esseri volevano riavvicinarsi ed essere accolti di nuovo da Lui nel Regno della luce e della beatitudine. Nessuna colpa poteva rimanere inespiata, poiché quella colpa era così grande, che non avrebbe mai potuto essere pagata dall’essere stesso, in quanto consisteva nel fatto che l’essere si era ribellato a Dio pienamente consapevole e in uno stato della più chiara conoscenza, che quindi nessuna imperfezione o ignoranza poteva scusarne la trasgressione, ossia, erano stati gli stessi esseri ad aver rinunciato al loro amore per Dio mettendosi in un rapporto antagonistico verso Colui dal Cui Amore erano proceduti.
Questa grande colpa originaria procurò agli esseri la completa assenza di luce e di forza. Essi persero la vita, s’indurirono in una rigida sostanza spirituale, e poi questa sostanza fu trasformata in creazioni di ogni genere secondo il piano di salvezza dall’eternità, perché Dio volle ricondurre a Sé tutto ciò che si era allontanato da Lui. Tuttavia, per quanto lungo possa essere il tempo che con ragione si può indicare come eternità, e per quanto possano essere terribili i tormenti in tale eternità, per lo spirituale che una volta irradiava come esseri, la colpa non potrà mai essere estinta da loro stessi.
Bisognava che da parte di Dio fosse compiuta un’opera di espiazione così grande, che l’eterna Divinità si accontentasse, ossia, che per amore di Colui che doveva compierla, si cancellasse la colpa originaria di tutto lo spirituale caduto, che trovasse il perdono e procurasse di nuovo all’essere, luce, forza e libertà, e questa espiazione consisteva nel fatto che, per amore, un Essere prendesse su di Sé la colpa dei fratelli caduti, che come Uomo sopportasse i più indicibili tormenti e dolori, che percorresse la via di sofferenza più amara che mai un uomo avesse percorso sulla Terra, e terminasse la Sua vita come Uomo con la morte sulla croce, la quale fu talmente oltraggiosa e dolorosa, che solo l’amore rese l’Uomo-Gesù in grado di sopportare queste sofferenze fino alla Sua morte.
Infatti, qualunque cosa gli uomini potevano solo immaginare, i servi di Satana lo eseguirono sull’Uomo-Gesù, ed Egli portò la Sua croce senza lamentarsi e con profondissima arrendevolezza; Egli soffrì indicibilmente e subì la morte più tormentosa, essendo puro e senza peccato, e la Sua anima, provenendo dal Regno della luce fin sulla Terra per compiere quest’Opera di redenzione, ha perciò sofferto molto di più, ritrovandosi nella sfera più tenebrosa ed esposto ai suoi carnefici alla mercé dei servi di Satana.
Eppure, quest’Anima si offrì di espiare volontariamente, per il Padre, per riportare i Suoi figli, perché sapeva che solo l’Amore era in grado di un tale sacrificio, e che solo un volontario amorevole sacrificio come espiazione poteva valere per l’immensa colpa, per il fatto che gli esseri avevano rinunciato al loro amore per Dio. Per questo, Dio accettò il Suo amorevole sacrificio e si accontentò di quell’Opera di redenzione dell’Uomo-Gesù, il cui Amore crebbe costantemente e Lo colmò del tutto, così che fu l’Amore a determinare tutto ciò che Gesù fece, essendo Egli nel più stretto legame con l’eterno Amore stesso, e quindi l’Opera di redenzione fu compiuta dall’Amore, Amore che era Dio stesso.
Egli stesso assunse la forma di un Uomo e percorse la via sulla Terra, perché un’Anima, proveniente dalla luce, si formò da Se stessa come ‘Uomo’, in modo che l’eterno Amore potesse prendere dimora in Sé, cosicché Dio e Gesù fossero Una cosa sola, e quindi Dio stesso, l’eterno Amore, estinse ogni colpa per gli esseri, che ora, come uomo, potevano riconoscerLo e approfittare consapevolmente delle grazie dell’Opera di redenzione che Egli, come Gesù, conquistò per loro sulla croce.
Così fu compiuta l’espiazione e si liberò la via verso il Padre, verso il Regno della luce; e poiché fu la libera volontà a causare l’allontanamento da Dio, deve essere la libera volontà a spingere al ritorno verso di Lui, e questo richiede che Gesù sia riconosciuto dagli uomini nella libera volontà come Redentore del mondo, come Figlio di Dio nel Quale Dio stesso è divenuto Uomo, per estinguere, attraverso l’Amore, la colpa che aveva bandito l’essere dal volto di Dio, finché esso stesso non si lascia redimere da Lui, e poi potrà anche contemplare Dio in Gesù, …da volto a Volto! – Amen!
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