Commento al fascicolo/raccolta
n. 81
delle rivelazioni a Bertha Dudde
Gesù Cristo come Uomo e come Dio
L’essenza di Gesù, la Sua incarnazione sulla Terra in un essere umano, la Sua vita, la Sua maturazione, e infine i Suoi tre anni di insegnamento compiuti in un cammino di sofferenza fino al Golgota, dove la Sua morte è rimasta per i posteri una delle pagine più incomprensibili della Storia. Questo, il contenuto del presente fascicolo.
“Perché Gesù dovette soffrire per l’umanità?”, – è la domanda che da 2000 anni gli uomini credenti in un Dio si pongono per soddisfare il desiderio della verità che in loro nasce, quando vengono a conoscenza della vita di Gesù, Redentore dell’umanità. E a tale domanda vanno incontro queste rivelazioni, per appagare i credenti, per consolarli nella loro fede di aver creduto in un Salvatore. Ma Redentore in ragione di cosa?
Negli insegnamenti dati dagli uomini, se questi non provengono direttamente dal Signore che istruisce tramite la ‘voce interiore’, la confusione resta sovrana, e la missione dell’Uomo-Gesù si perde nei meandri di supposizioni che purtroppo non si avvicinano alla verità, una verità scomoda che si fa fatica a comprendere, se non ci si addentra nella storia della Creazione degli esseri e della loro caduta da Dio. Infatti, è solo per quella caduta, quell’apostasia da Dio, che fu sancita la necessità di scontare l’immensa colpa arrecata. Gli esseri erano stati creati perfetti, perciò non avevano nessun motivo di rinnegare una Divinità che sì, era loro invisibile, eppure effettivamente esisteva, dal momento che loro stessi, da qualcuno erano stati creati. E solo per soddisfare questo senso della visibilità, si rivolsero a colei che invece potevano vedere, l’essere che li aveva creati, dando così inizio a una progressiva perdita di luce e forza, e di tutte le divine qualità che in origine essi possedevano.
Dunque, solo un Essere generato, quell’Uomo-Gesù frutto dell’eterno insondabile Amore esternato da Dio stesso -, si offrì di mettere in atto quel processo di spiritualizzazione corpo/anima, necessario a pagare l’immenso debito; e quando le condizioni della caduta e della maturazione degli esseri nelle creazioni sulla Terra furono tali da consentire la missione redentiva, quell’Essere si incarnò in una donna pura, per poter svolgere il compito promesso.
Tuttavia, non ce l’avrebbe fatta, se l’Amore stesso, se Dio stesso non fosse stato in Lui durante il cammino verso il Golgota, e Gesù soddisfece con la Propria volontà il desiderio di soffrire per i Suoi simili, desiderando di testimoniare lo Spirito d’Amore del Padre in Sé con una vita perfetta, e predisponendo il corpo e l’anima a ricevere l’immensa forza che da ciò scaturiva.
Nei numerosi dettati del fascicolo, ciò che viene spesso ripetuto è che questo mistero non è facilmente comprensibile, se prima, non si diventa a propria volta ‘amore’, e se il desiderio della verità non è così forte da vincere ogni altro desiderio verso il mondo.
Solo così, conoscendo il cammino di vita di Gesù, diventato il Cristo, si può sperare nel Suo aiuto, per essere redenti già sulla Terra, e per l’eternità.