B. D. nr. 6766

(19. 02. 1957)

 

Il percorso attraverso la Creazione non può essere dimostrato, ma viene rivelato

 

(da uno spirito-guida)

Il peggiore destino per un anima, trovandosi poco dinanzi alla sua liberazione dalla forma materiale, è aver percorso invano la via terrena, perché non può ripercorrere un’altra volta la via terrena come essere umano, non può ripetere arbitrariamente questo stadio come uomo, ma deve ripercorrere il cammino attraverso l’intera Creazione, il che richiede un tempo infinitamente lungo e procura allo spirituale degli ulteriori inimmaginabili tormenti, poiché viene incatenato di nuovo nella materia più dura che non può spezzare.

Se gli uomini sapessero di questo destino, cioè, se ne avessero delle prove, farebbero di tutto, spinti dalla paura, per sfuggire a questo destino. Queste prove mancano perché una tale costrizione non sarebbe di alcuna utilità per lo spirituale, e tuttavia agli uomini la conoscenza di questo giunge loro, e inoltre, è nella loro volontà se credere a questa conoscenza che è stata trasmessa loro oppure no. Essi devono percorrere responsabilmente la loro vita terrena, devono apprendere che il loro cambiamento sulla Terra può avere effetto positivo oppure anche negativo, tuttavia questa fede non viene costretta in nessun modo, ma il destino di coloro che non ci credono e che vivono da irresponsabili sarà terribile, ma non può essere evitato, perché allora non esisterebbe nessuna possibilità che un giorno lo spirituale ottenga di nuovo la libertà.

E’ anche comprensibile che sia messo in dubbio ciò che gli uomini si offrono reciprocamente come conoscenza intellettuale, e tali dubbi sono anche giustificati, perché nessun uomo può sondare intellettualmente ciò che era prima e ciò che sarà dopo la sua morte. Invece una conoscenza che giunge agli uomini in modo insolito dovrebbe comunque essere esaminata, e la sua probabilità considerata. Nondimeno, anche una tale conoscenza non è nessuna costrizione per l’uomo, perché anche questa può essere rifiutata come ‘prodotto spirituale umano’. Tuttavia dovrebbe essere esaminata, e non rigettata subito, poiché nello stadio come essere umano egli dispone anche di capacità che gli mancavano nello stato di legato. Egli può pensare e giudicare, e invocare coscientemente il Potere che lo ha creato, al fine di ottenere chiarezza.

Gli uomini, invece, continuano a vivere spensieratamente ed abusano sia della libertà della loro volontà, come anche delle capacità che sono state prestate loro per questa esistenza terrena, e quindi devono prendere su di sé una terribile sorte dopo la morte del loro corpo, perché non hanno sfruttato la loro vita terrena come esseri umani per la definitiva liberazione. Infatti, non appena sarà giunta la fine di questa Terra, sarà escluso anche un ulteriore sviluppo nel regno dell’aldilà, che dapprima era sempre ancora possibile.

Gli uomini che vivranno sulla Terra nel tempo della fine hanno perciò anche il vantaggio di poter ricevere della conoscenza spirituale che dapprima veniva lasciata nascosta agli uomini, perché nell’ultimo tempo saranno sempre più spesso stabiliti dei contatti dal mondo della luce alla Terra, i quali servono ad una tale trasmissione di quella conoscenza. Inoltre, sulla Terra anche degli esseri di luce sono incarnati, il cui compito è di istruire gli uomini sul Piano di salvezza di Dio (vedi fascicolo n.6), sulla fine e sul destino di ciò che procede come uomo sulla Terra. E così, anche costoro donano agli uomini una luce, chiariscono sia sulle correlazioni come anche sulla vicina fine. E questi ammoniscono ed avvertono, e presentano loro anche il destino che li attende, se lasciano passare inutilizzata la vita terrena. Eppure, tutto questo deve avvenire senza costringere la volontà, ma ogni essere umano ha la possibilità di vivere consapevolmente, perché ciascuno è anche capace di riflettere, e perché nessuno rimane senza avvertimenti né ammonimenti.

Tuttavia il tempo che è stato concesso alla liberazione dalla forma dell’uomo è limitato, e dunque, chi non lo sfrutta verrà legato di nuovo per un tempo infinitamente lungo nelle creazioni terrene. L’uomo, trovandosi poco prima della sua perfezione che gli potrebbe procurare l’entrata nel regno della luce, …ricade di nuovo nell’abisso nella libera volontà! E anche il destino della rinnovata relegazione non gli può essere risparmiato, perché ogni essere viene guidato secondo la sua volontà. Dove questa si volge, gli viene concesso. Invece, chi crede, chi vive anche consapevolmente la sua vita, gli riuscirà a liberarsi dalle catene ed entrare nelle sfere della luce, …dove per l’eternità non esiste più nessuna non-libertà né catene tormentose! – Amen!

 

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